Come indicato al punto 5.8 della norma armonizzata UNI 81.20, gli ascensori devono essere provvisti di ammortizzatori all'estremità inferiore della corsa della cabina e del contrappeso.
Prima di passare ad analizzare praticamente un esempio di calcolo numerico per dimensionare (o meglio scegliere) correttamente l'ammortizzatore, è bene precisare alcuni punti importanti richiesti dalla normativa
Anzitutto tali ammortizzatori possono essere fissati direttamente sull'arcata, ma in tal caso viene richiesto di rendere evidente l'area di impatto in fossa tramite un'ostacolo fisico (di solito un pilastrino) di altezza non inferiore a 300 mm.
Per il contrappeso tale ostacolo non è obbligatorio, purché la paratia di protezione di quest'ultimo non si parta da una quota maggiore di 50 mm dal pavimento della fossa.
Tipologie di ammortizzatori
Gli ammortizzatori vengono distinti in:
- ammortizzatori ad accumulo di energia (con caratteristica lineare o non lineare): possono essere utilizzati per velocità fino a 1 m/s;
- ammortizzatori a dissipazione di energia: possono essere utilizzati per qualsiasi velocità;
Sia quelli ad accumulo di energia con caratteristica non lineare che quelli a dissipazione di energia sono componenti di sicurezza e devono essere costruiti in conformità alla UNI 81.50 (p.to 5.5).
Calcolo ammortizzatore
Nell'esempio seguente, consideriamo il calcolo di un ammortizzatore ad accumulo di energia a caratteristica non lineare in virtù del loro maggior impiego rispetto alle altre tipologie.
Per poter scegliere il corretto ammortizzatore per il nostro ascensore, occorre conoscere i seguenti dati:
- Q = portata [kg]
- P = massa cabina + arcata + operatori [kg]
- vd = velocità di discesa [m/s]
Noti questi dati è possibile calcolare
- P1 = carico statico max per ogni ammortizzatore che equivale al carico con la cabina a pieno carico; la formula è = (P+Q)*9.81 [N]
- P2 = carico statico min per ogni ammortizzatore che equivale al carico con cabina vuota; la formula è = P*9.81 [N]
Sul certificato del costruttore, in funzione della velocità di discesa, si può trovare un carico massimo e un carico minimo ammissibile per l'ammortizzatore scelto (rispettivamente Pmax e Pmin.
A questo punto è possibile controllare la corretta scelta dell'ammortizzatore assicurandosi che siano rispettate 2 condizioni:
- P1 < Pmax
- P2 > Pmin
Ovviamente, in caso di 2 o più ammortizzatori, i carichi Q e P andranno ripartiti in base alla loro quantità.
Per chiarire ancora meglio il concetto, riportiamo un esempio numerico per un ascensore elettrico con un ammortizzatore ad accumulo di energia (non lineare) largamente diffuso sul mercato:
Infine, come richiesto dalla norma UNI 81.20 per gli ascensori elettrici, il carico dinamico da considerare in fossa sotto l'ammortizzatore è Pd, pari a 4 volte il il carico statico massimo P1; nel caso di ascensori idraulici, il carico dinamico si riduce a 3 volte il carico statico massimo P1.
A presto,
Ing. Nicola Di Matteo
info@progettazioneascensori.com
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